VLADIMIR PUTIN AMMETTE DI UTILIZZARE ARMI PSICOTRONICHE SUI CIVILI

MENTRE MOLTI CREDEVANO FOSSE UNO SCHERZO

Vladimir Putin ha confermato che la Russia ha testato nuove armi psicotroniche che possono effettivamente trasformare le persone in zombie.Queste armi – che attaccano il sistema nervoso centrale delle loro vittime – sono state sviluppate dagli scienziati e potrebbero essere usate contro i nemici della Russia oppure sui suoi dissidenti.Putin ha descritto queste armi che utilizzano radiazioni elettromagnetiche, come quelle del forno a microonde, nuovi strumenti per il raggiungimento degli obiettivi politici e strategici.L’utilizzo di questa tecnologia è stato annunciato dal ministro della difesa Anatoly Serdyukov.Mr Tsyganok ha detto che le armi sono state recentemente testate a fini di controllo della folla “e si è concentrata su un uomo in particolare, facendo salire la sua temperatura corporea immediatamente come se fosse stato gettato in una padella piena d’acqua ben calda”.La ricerca sulle armi elettromagnetiche è stata effettuata sia negli Stati Uniti che in Russia a partire dagli anni ’50, ma pare che la Russia abbia battuto sul tempo gli Stati Uniti.

DETTAGLI PRECISI NON SONO STATI RIVELATI

ma la ricerca precedente ha dimostrato che la bassa frequenza delle onde (o raggi) possono influenzare le cellule cerebrali, alterare gli stati psicologici e rendere possibile la trasmissione di suggerimenti e comandi direttamente nei pensieri di qualcuno.Putin ha detto che questa tecnologia è paragonabile a tutti gli effetti alle armi nucleari, ma “più accettabile in termini di” ideologia politica e militare.Ha detto il signor Serdyukov che queste armi sono state sviluppate sulla base di nuovi principi fisici. Armi a energia diretta, armi geofisiche, ad onde di energia, armi genetiche e le armi psicotroniche, fanno parte del programma di approvvigionamento dello Stato per il periodo 2011-2020.
Traduzione a cura di: Biagio Mastrorilli – ecplanet.com

Fonte: heraldsun.com.au 

Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org

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