Da Repubblica per ora vengono considerati Attacchi Acustici

Da circa un anno il personale della sede diplomatica Usa lamenta disturbi che vanno dalla perdita dell’udito alla nausea e al mal di testa. Secondo esperti di Washington, i danni sono causati da un apparecchio a ultrasuoni. Anche dal Canada sono arrivate denunce simili

TROPPI e troppo strani gli ‘incidenti’ che hanno coinvolto almeno 21 diplomatici statunitensi a Cuba e che ora mettono a rischio i rapporti tra Usa e Cuba. L’amministrazione Trump sta valutando l’ipotesi di chiudere l’ambasciata americana nell’isola, riaperta nel 2015, dopo un’interruzione di mezzo secolo delle relazioni diplomatiche, a causa di un ‘attacco acustico’ di cui sono rimasti vittima alcuni dipendenti.

Stando a quanto riferito dal segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, che ha annunciato la possibilità che venga preso il provvedimento, i diplomatici americani avrebbero lamentato sintomi vari che vanno dalla perdita o dai disturbi dell’udito alla nausea e al mal di testa, dovuti probabilmente a misteriosi attacchi sonici ad armi elettromagnetiche o apparecchiature di spionaggio difettose.

“È un problema molto grave – ha spiegato Tillerson – rispetto al danno che stanno subendo alcuni membri del personale diplomatico. Alcuni sono già stati riportati a casa, altri sono stati ricoverati”.

• LE IPOTESI IN CAMPO
Secondo funzionari di Washington un apparecchio sonoro, probabilmente ad ultrasuoni, è stato usato per danneggiare la salute del personale dell’ambasciata, che ha cominciato a stare male lo scorso anno. Secondo il sindacato di categoria American foreign service association, che ha parlato con dieci dipendenti, sono stati diagnosticati lievi traumi cerebrali e perdite permanenti d’udito. Venerdì la tv canadese ha detto che almeno cinque diplomatici canadesi e le loro famiglie hanno subito un attacco sonoro dello stesso tenore a Cuba, senza soffrire danni permanenti.

• NESSUNA ACCUSA FORMALE
Il dipartimento di Stato americano, però,

non ha mai accusato apertamente nessuno di aver compiuto gli attacchi, pur definendoli “senza precedenti” e avvertendo L’Avana che è responsabile della sicurezza dei diplomatici che lavorano nel suo territorio. Da Cuba negano qualsiasi coinvolgimento.

Usa, sospetti su armi a microonde negli attacchi acustici ai diplomatici a Cuba e in Cina

Douglas H. Smith, direttore del ‘Center for Brain Injury and Repair’, sposa questa tesi in un’intervista al New York Times

WASHINGTON – Medici e scienziati ritengono che attacchi con armi a microonde potrebbero essere alla base dei disturbi accusati da diversi diplomatici americani a Cuba prima e poi anche in Cina nel caso dei cosiddetti ‘attacchi acustici’ che hanno provocato anche tensioni diplomatiche fra Washington e l’Avana. Lo scrive il New York Times.

La squadra di medici che ha esaminato 21 diplomatici Usa a Cuba che hanno accusato i disturbi non aveva menzionato tale possibilità nel dettagliato rapporto pubblicato a marzo. Ma adesso Douglas H. Smith, il principale autore di quello studio e direttore del ‘Center for Brain Injury and Repair’ all’Università della Pennsylvania, ha affermato in una recente intervista che proprio le microonde vengono al momento prese in considerazione come il ‘sospettato numero uno’, con crescente convinzione inoltre che i diplomatici possano aver subito danni cerebrali. “All’inizio erano tutti relativamente scettici”, ha detto Smith, “e tutti adesso concordano ci sia una possibilità”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *